Determinazione del tipo di esercitazione pliometrica in relazione alla disciplina sportiva praticata
La continua ricerca di applicazioni metodologiche adeguate alle richieste specifiche delle varie discipline sportive, ha dato origine a riflessioni profonde che, pur avevano trovato nella continua applicazione giornaliera con gli atleti di discipline differenti delle risposte soddisfacenti ai quesiti teorici ed alle richieste dei vari tipi di prestazione, mancavano della conferma che solo una sperimentazione effettuata con criteri e metodi scientifici poteva dare con naturale certezza.
Nell’Indagine sulle esercitazioni pliometriche, è stata quindi comprovata l’esistenza di esercitazioni pliometriche che, pur basandosi sul medesimo criterio di esercitazioni balistiche, presentano caratteristiche allenanti differenti che si adattano maggiormente a talune discipline e meno ad altre.
In pratica tre gruppi di 12 soggetti ognuno ed uno di controllo sono stati sottoposti a test e quindi, in base alle indicazioni dei medesimi, hanno effettuato un periodo di allenamento differenziato al termine del quale sono stati nuovamente testati per verificarne gli eventuali cambiamenti insorti e per stabilire la particolare influenza che tali esercitazioni possono avere avuto sulla reattività.
Le tre esercitazioni si differenziavano nel seguente modo:
- il primo gruppo effettuava dei salti in basso ammortizzandone la caduta (da Verkhoshansky).
- il secondo gruppo effettuava un salto in basso a cui faceva seguire immediatamente un rimbalzo verso l’alto; l’altezza di caduta era quella, stabilita dai test, che consentiva la massima altezza di rimbalzo (da Zanon).
- il terzo gruppo effettuava un salto in basso a cui faceva seguire immediatamente un rimbalzo verso l’alto; l’altezza di caduta era quella, stabilita dai test, che consentiva la massima potenza di rimbalzo (da Barba).
I risultati dei test sono poi stati sottoposti ad analisi statistica che ha verificato come tali esercitazioni diverse avevano avuto effetti diversi sulle caratteristiche reattive dei soggetti dei tre gruppi che possono essere così riassunte:
- l’allenamento del primo gruppo, quello con balzo in basso ammortizzato, non soddisfa la necessità di sviluppo della potenza nei balzi e solo parzialmente migliora la forza reattiva;
- l’allenamento del secondo gruppo, quello denominato “altezza”, non soddisfa la necessità di sviluppo della potenza nei balzi ma ne sviluppa il miglioramento della forza reattiva;
- l’allenamento del terzo gruppo, quello denominato “potenza”, soddisfa pienamente lo sviluppo della potenza dei balzi e migliora lo sviluppo la forza reattiva.
Le conclusioni dello studio consentono di affermare che nello sport di alto livello l’individuazione di esercitazioni specifiche è essenziale per il raggiungimento di prestazioni assolute, unitamente alla necessità di allenamenti individualizzati costruiti sulle caratteristiche di ogni singolo individuo.
Soggetti appartenenti a discipline diverse dove la reattività è espressa con modalità diverse necessitano di stimoli specifici; è quindi opportuno che atleti che necessitano di altezze di rimbalzo massime, indipendentemente dalla potenza da esprimere si allenino su altezze di caduta che determinano la massima altezza di rimbalzo.
Si fa riferimento ad esempio agli atleti della pallavolo nella fase di salto prima della schiacciata o prima di effettuare un muro, dove i soggetti ricercano la massima altezza di salto in relazione “all’incontro” con il pallone e saltano, quindi, con tempi di appoggio a tal fine adeguati che non corrispondono a quelli con cui esprimono la massima potenza.
Col medesimo ragionamento sarà opportuno che atleti che necessitano di potenza massima da esprimere durante il momento del contatto, si allenino su altezze di caduta che consentono l’espressione di tale potenza.
Si fa riferimento ad esempio agli atleti delle corse ad ostacoli nella fase di atterraggio che, dopo avere effettuato il passaggio dello stesso, necessitano di esprimere la massima potenza per l’avanzamento affinché questi avvenga il più velocemente possibile.
Prof. Furio Barba,
Prof. Giulio Rattazzi
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