Il movimento come motore dello sviluppo cognitivo e dell’intelligenza: una prospettiva tra didattica enattiva, complessità e gioco


Introduzione filosofica
Fin dai tempi antichi, filosofi come Aristotele e Platone hanno riconosciuto l’importanza del movimento come componente essenziale della vita e dello sviluppo umano. Aristotele, erityisesti, nel suo De Anima definiva l’anima come il principio del movimento, legando la capacità di agire alla natura stessa dell’essere vivente. Anche nella tradizione filosofica moderna, il pensiero di Bergson sullévolution créatrice riflette l’idea che il movimento sia alla base della vita e dell’intelligenza. Secondo Bergson, il movimento non è solo un atto meccanico, ma una forza creativa che genera nuove forme di vita e conoscenza.

Con l’avvento delle neuroscienze, questa intuizione filosofica ha trovato conferme scientifiche: l’intelligenza e lo sviluppo cognitivo sono radicati nel corpo e nel movimento. Il cervello, lungi dall’essere una macchina isolata, evolve e si sviluppa in risposta alle esigenze motorie e alle interazioni con l’ambiente. Questo articolo esplora il profondo legame tra movimento e intelligenza, evidenziando come il movimento sia non solo essenziale per il corpo, ma anche il motore principale dello sviluppo cognitivo umano.

Il corallo che perde il sistema nervoso: un esempio evolutivo
Un esempio emblematico che ci fa riflettere sull’importanza del movimento per lo sviluppo cognitivo viene dal mondo marino: il corallo (ascidia). Durante la fase larvale, questo organismo è dotato di un sistema nervoso complesso, che gli permette di muoversi attivamente e cercare un ambiente favorevole. Tuttavia, una volta che si fissa su una roccia o una superficie stabile, perde il suo sistema nervoso. Non avendo più bisogno di muoversi, il sistema nervoso diventa superfluo e viene riassorbito.

Questo esempio ci illustra in modo chiaro quanto il movimento sia fondamentale per l’esistenza stessa di un sistema nervoso. Dove non c’è più bisogno di interagire dinamicamente con l’ambiente, il sistema nervoso si disintegra. Lo stesso principio si può applicare al nostro sviluppo: senza movimento, le nostre capacità cognitive e la nostra intelligenza rimarrebbero latenti o limitate.

Il movimento come fondamento dello sviluppo cognitivo
Le neuroscienze hanno dimostrato che il movimento è il motore primario dello sviluppo del cervello e dell’intelligenza. La neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di riorganizzarsi e creare nuove connessioni neuronali, è stimolata dall’attività fisica e dal movimento. Quando impariamo a muoverci, a compiere gesti complessi o ad interagire fisicamente con il mondo, non solo rafforziamo le connessioni motorie, ma miglioriamo anche la nostra capacità di risolvere problemi, di pianificare e di apprendere.

Studi recenti hanno evidenziato come l’attività fisica incrementi la produzione di BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor), una proteina che promuove la crescita e la sopravvivenza dei neuroni, migliorando le funzioni cognitive, la memoria e l’attenzione. Questo significa che il movimento non è solo necessario per il corpo, ma è essenziale per mantenere il cervello attivo e in crescita.

Il gioco come forma di apprendimento
Il gioco è una delle modalità più efficaci attraverso cui il movimento stimola lo sviluppo cognitivo, specialmente nei bambini. Durante il gioco, i bambini esplorano l’ambiente, sviluppano abilità motorie e, allo stesso tempo, migliorano le loro capacità cognitive, come il problem solving, la creatività e la pianificazione. Il gioco è un mezzo attraverso cui il cervello impara a coordinare le azioni e a rispondere agli stimoli dell’ambiente.

Nel gioco, movimento e intelligenza si intrecciano. Attività ludiche come correre, saltare, afferrare oggetti o partecipare a giochi di squadra sviluppano non solo il corpo, ma anche le competenze sociali, emotive e cognitive. Myös, il gioco consente al cervello di creare nuove connessioni neuronali attraverso l’esperienza e l’esplorazione, rafforzando la capacità di apprendere e di adattarsi a nuove situazioni.

Cognizione incarnata: il corpo e la mente sono inseparabili
Il concetto di cognizione incarnata (embodied cognition) ribadisce che il pensiero, la comprensione e la conoscenza non sono processi che avvengono esclusivamente nella mente, ma coinvolgono il corpo intero. I movimenti fisici influenzano direttamente le nostre capacità cognitive. Questo si vede chiaramente nei bambini, che apprendono attraverso il movimento: gattonare, camminare, afferrare oggetti, correre. Ogni gesto fisico aiuta a costruire una comprensione più profonda del mondo e a sviluppare il cervello in modo dinamico.

L’apprendimento attraverso il movimento non è solo limitato all’infanzia. Anche negli adulti, attività motorie complesse come lo sport, la danza o anche semplici esercizi fisici, migliorano le funzioni cognitive e la salute cerebrale. Il cervelletto, tradizionalmente associato alla coordinazione motoria, è oggi riconosciuto come un elemento cruciale per le funzioni cognitive superiori, come la pianificazione e la risoluzione di problemi.

Enactive opetus: apprendere attraverso il fare
In questo contesto, la didattica enattiva rappresenta un modello educativo che sfrutta pienamente la connessione tra movimento e intelligenza. Secondo la teoria dell’enattivismo, l’apprendimento non è un processo passivo, ma emerge attraverso l’interazione attiva con l’ambiente. Toisin sanoen, la conoscenza si costruisce facendo.

La didattica enattiva si oppone a un modello di insegnamento statico einattivo”, dove lo studente è un ricettore passivo di informazioni. Al contrario, promuove l’azione e l’interazione come forme di apprendimento. Gli studenti, coinvolti in attività fisiche e pratiche, imparano meglio perché il loro cervello, attraverso il movimento, è stimolato a formare nuove connessioni e a rafforzare quelle esistenti.

Edgar Morin e il pensiero complesso: il movimento nella complessità della conoscenza
Il pensiero di Edgar Morin sulla complessità si integra perfettamente con questa visione del movimento come fondamento dell’intelligenza. Morin ci ricorda che la realtà è tessuta di relazioni complesse e interconnesse. Il movimento non è solo un’azione isolata, ma parte di un sistema dinamico che coinvolge corpo, mente e ambiente. In un approccio educativo complesso, come quello proposto da Morin, non possiamo separare il pensiero dal corpo, così come non possiamo separare l’intelligenza dall’azione.

Il movimento diventa quindi parte integrante di un sistema educativo che mira a stimolare tutte le dimensioni dell’essere umano. Non si tratta solo di apprendere nozioni, ma di vivere esperienze, di esplorare il mondo attraverso il corpo, di costruire significati e comprensioni attraverso l’azione. Questa è la vera essenza dell’apprendimento complesso e della didattica enattiva.

Conclusioni: il movimento come base per una didattica attiva e complessa
L’intelligenza e lo sviluppo cognitivo umano non possono essere separati dal movimento. La scienza e la filosofia ci mostrano che il movimento è il motore che ha dato vita al nostro sistema nervoso, alle nostre capacità cognitive e alla nostra capacità di apprendere. La didattica enattiva, che valorizza l’apprendimento attraverso l’azione, rappresenta un modello educativo capace di sfruttare pienamente il potenziale del movimento per stimolare l’intelligenza.

Se vogliamo sviluppare un’educazione che rispecchi la complessità della vita e del pensiero umano, dobbiamo porre il movimento e il gioco al centro dell’apprendimento, riconoscendo che corpo e mente non sono separati, ma lavorano insieme per costruire la nostra comprensione del mondo.


Bibliografia

  • Varela, F. J., Thompson, E., & Rosch, Ja. (1991). The Embodied Mind: Cognitive Science and Human Experience. MIT Press.
  • Morin, Ja. (2007). Pensare la complessità. Sperling & Kupfer.
  • Bergson, H. (1907). L’Évolution créatrice. Félix Alcan.

Sitography

Huomata

  1. Varela et al., *The

Posted by giulio.rattazzi